Scuola e Green Pass. Validi anche i test salivari. Tar del Lazio "Diritto a non vaccinarsi non è assoluto, giusta la sospensione dei docenti"

di redazione 02/09/2021 CULTURA E SOCIETÀ
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Saranno validi anche i test salivari, oltre a quelli antigenici e a quelli naso-faringei, per ottenere il green pass. Lo prevede un emendamento al decreto sul certificato verde, approvato dalla Commissione Affari sociali della Camera.

Due emendamenti analoghi sono stati presentati da Angela Ianaro, di M5s (la proposta è stata poi sottoscritta dal Pd) e dalla Lega, rispetto ai quali il relatore ha proposto una riformulazione accolta dai presentatori, che è stata infine approvata.

Bisogna ricordare che la misura contenuta dall’emendamento che oggi ha ricevuto l’ok, sarà definitiva solo nel momento in cui sarà approvata da Camera e Senato e poi pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Il green pass avrà validità di 12 mesi. Per quanto riguarda la scuola, dopo il via libera del Garante della Privacy, il governo mette a punto il DPCM che introduce la piattaforma digitale per le verifiche automatiche del green pass a scuola. Il controllo andrà fatto quotidianamente, prima dell’ingresso a scuola e limitatamente al personale in servizio quel giorno.

“Grazie a queste modifiche, basate sempre sulle evidenze scientifiche, la certificazione Covid è ora ancora più efficace e fruibile dai cittadini. È una vittoria della scienza e del buon senso”, aggiunge Ianaro.

“Sono stati pubblicati diversi studi in questi mesi che hanno dimostrato l’affidabilità dei test salivari molecolari, e anche alcuni esponenti del Comitato tecnico scientifico hanno preso posizione a supporto di questi strumenti -continua Ianaro -. Era stato lo stesso Ministero della Salute a specificare, in una circolare, che il campione di saliva può essere considerato un’opzione per il rilevamento dell’infezione da SARS CoV-2 qualora non sia possibile ottenere tamponi oro o nasofaringei. Il M5s da tempo chiedeva un utilizzo maggiore di questa metodologia di screening che oggi finalmente è realtà”.

Slitta dal 30 settembre al 30 novembre il termine entro i cui i tamponi da effettuare nelle farmacie avranno un prezzo calmierato.

Il decreto all’articolo cinque stabilisce che il commissario Figliuolo definisce “un protocollo d’intesa con le farmacie e con le altre strutture  sanitarie al fine di assicurare fino al 30 settembre 2021 la somministrazione di test antigenici” rapidi “a prezzi contenuti”.

Il Tar del Lazio, con due decreti monocratici nn. 4531/2021 e 4532/2021 depositati oggi, ha respinto le istanze dei ricorrenti che chiedevano di sospendere tutti i provvedimenti adottati dal Ministero dell’Istruzione con cui è stata stabilita la disciplina in materia di possesso del green pass per il personale scolastico.

“L’automatica sospensione dal lavoro e dalla retribuzione prevista dal comma 2 del menzionato art.9 ter e la mancata adibizione del personale scolastico ad altre e diverse mansioni è correttamente e razionalmente giustificabile alla luce della tipicità delle mansioni del personale scolastico, specie di quello docente”, si legge in uno dei dispositivi.

Con riferimento “all’asserita violazione delle norme anche comunitarie concernenti la protezione dei dati personali“, e “premesso che tale aspetto dovrà essere disciplinato dal Dpcm che dovrà essere adottato, sentito il Garante per la protezione dei dati personali”, il Tar del Lazio rileva che “nessun addebito potrà essere imputato al personale docente che, nell’effettuare il controllo in ordine al possesso della certificazione verde, abbia riportato fedelmente l’esito degli stessi al dirigente scolastico”.

Il Tar del Lazio, per la trattazione nel merito del ricorso, ha fissato una camera di consiglio per il 5 ottobre prossimo.

Il diritto a non vaccinarsi “non ha valenza assoluta” ed è corretta “l’automatica sospensione dal lavoro e dalla retribuzione” dei docenti che non presentano il green pass. Con queste motivazioni il Tar del Lazio ha respinto le istanze dei ricorrenti che chiedevano di sospendere tutti i provvedimenti con cui è stato disposto l’obbligo di presentare la certificazione verde per il personale scolastico. “L’automatica sospensione dal lavoro e dalla retribuzione prevista dal comma 2 del menzionato art.9 ter e la mancata adibizione del personale scolastico ad altre e diverse mansioni – scrivono i giudici amministrativi – è correttamente e razionalmente giustificabile alla luce della tipicità delle mansioni del personale scolastico, specie di quello docente”.

 

Il ricorso era stato presentato dall’Anief e da altre associazioni che chiedevano l’annullamento delle disposizioni del ministero “previa la sospensione dell’efficacia” delle stesse. Il Tar ha osservato che i provvedimenti impugnati non sono in contrasto con la normativa primaria. Infatti “per quanto concerne l’individuazione e il trattamento del personale scolastico in ordine al possesso della certificazione verde, risultano essere meramente applicativi” di quanto previsto dal decreto legge 52 del 21 aprile sulla ripresa delle attività economiche e sociali nel rispetto delle esigenze di contenimento della diffusione dell’epidemia. E anche “l’individuazione del personale scolastico quale deputato ai controlli relativi al possesso della certificazione verde è stata effettuata direttamente dalla normativa primaria”. Il Tar del Lazio per la trattazione nel merito del ricorso ha fissato una camera di consiglio per il 5 ottobre prossimo.

In ordine al diritto del personale scolastico a non vaccinarsi contro il Covid, “in disparte la questione della dubbia configurazione come diritto alla salute, non ha valenza assoluta né può essere inteso come intangibile, avuto presente che deve essere razionalmente correlato e contemperato con gli altri fondamentali, essenziali e poziori interessi pubblici quali quello attinente alla salute pubblica a circoscrivere l’estendersi della pandemia e a quello di assicurare il regolare svolgimento dell’essenziale servizio pubblico della scuola in presenza“, scrivono i giudici del Tar del Lazio nei decreti con cui è stata respinta la richiesta di sospensiva.

“In ogni caso – si legge ancora nei decreti – il predetto diritto è riconosciuto dal legislatore il quale prevede in via alternativa la produzione di un test molecolare o antigenico rapido con risultato negativo al virus Sars-Cov 2″, sottolinea il Tar, spiegando che “nell’ottica del legislatore la presentazione del test in questione in sostituzione del certificato comprovante l’avvenuta gratuita vaccinazione costituisce una facoltà rispettosa del diritto del docente a non sottoporsi a vaccinazione ed è stata prevista nell’esclusivo interesse di quest’ultimo, e, conseguentemente, ad una sommaria delibazione, non appare irrazionale che il costo del tampone venga a gravare sul docente che voglia beneficiare di tale alternativa”.

Anief: “Non ci fermeremo, pronti ad adire il Consiglio di Stato”

“Qualora ai primi di ottobre la terza sezione bis del Tar Lazio non dovesse pronunciarsi ancora sulla palese illegittimità del provvedimento relativamente al contrasto con il Regolamento comunitario 953/2021 come richiesto dall’ufficio legale, si procederà immediatamente ad adire il Consiglio di Stato. Nelle more della discussione del ricorso amministrativo, che avverrà fra un mese, la palla passa al tribunale del lavoro dove Anief si sta costituendo per le cause urgenti discriminatorie ex art. 28 del dlgs 150/2011″ così ad Orizzonte Scuola il presidente Marcello Pacifico.

La battaglia – ha poi aggiunto – è solo all’inizio, Anief non ha firmato il protocollo di sicurezza. L’azione del nostro sindacato, comunque, ha costretto il governo a tornare dalle ferie e, in fretta e furia, realizzare un DPCM attuativo che manca per l’applicazione del green pass. Situazione da vedere anche per l’università dove il green pass è obbligatorio anche per seguire le lezioni a distanza. Abbiamo già chiesto alla ministra Messa di verificare la situazione. Ad ogni modo il problema della sicurezza delle scuole in vista del ritorno in classe rimane ed è grave. Ci vogliamo 150mila classi in più per garantire la sicurezza. 6 milioni di studenti non si è ancora vaccinato a fronte del 90% del personale che lo ha fatto e presenta un green pass. Abbiamo chiesto un’informativa urgente da parte del ministro in merito alla formazione delle classi. Il distanziamento rimane l’unico possibilità per prevenire davvero il contagio. La nostra non è una battaglia contro i no vax o per il vaccino, non è contro il green pass. La nostra battaglia è per lavorare in piena sicurezza a scuola”.

ESTRATTO PRONUNCIA TAR

“Relativamente alla prospettata illegittimità degli impugnati provvedimenti nella parte in cui stabiliscono che i dipendenti privi di green pass qualora non si procurino il documento perdono anche il trattamento retributivo anche per le prestazioni espletate prima della sospensione, il danno prospettato è meramente patrimoniale e ristorabile integramente e, pertanto, certamente non può configurare quella situazione di estrema gravità ed urgenza tale da giustificare la sospensione per tale aspetto dei gravati provvedimenti (…) nell’ottica del legislatore la presentazione del test in questione in sostituzione del certificato comprovante l’avvenuta gratuita vaccinazione costituisce una facoltà rispettosa del diritto del docente a non sottoporsi a vaccinazione ed è stata prevista nell’esclusivo interesse di quest’ultimo, e, conseguentemente, ad una sommaria delibazione, non appare irrazionale che il costo del tampone venga a gravare sul docente che voglia beneficiare di tale alternativa”

 


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